Ci siamo! Finalmente la primavera è arrivata e in Giappone è tempo di Hanami. Letteralmente questo termine significa “ammirare i fiori”, un’usanza tradizionale molto antica e molto seguita dai giapponesi, che sono soliti ammirare la fioritura degli alberi, soprattutto dei ciliegi (Sakura), diventati grazie a questa pratica una vera e propria icona della cultura nipponica nel mondo.
Il ciliegio è considerato quasi un albero sacro in Giappone: secondo un’antica leggenda risalente al VII secolo, infatti, una maledizione (lanciata da un sacerdote) si abbatterebbe contro chiunque osasse abbatterli.
Le prime feste all’aperto organizzate proprio per la contemplazione della fioritura del Sakura sembra siano state un’idea dell’imperatore Saga, che regnò dall’809 all’823 D.C: si beveva Sakè declamando versi dedicati ai fiori di ciliegio, tanto belli quanto effimeri, così come la vita umana.
Questo rituale così “aristocratico” si diffuse piano piano anche presso le famiglie dei samurai e poi perfino fra i ceti popolari: i parchi e i templi dove vi erano Sakura cominciarono così, nel periodo compreso da metà marzo a metà maggio, a riempirsi di persone intente ad ammirare la fioritura.
Nel suo significato più profondo, l’Hanami rappresenta contemporaneamente la bellezza della vita e la sua caducità precarietà e ci spinge a goderci il tempo concesso.
Si tratta di un appuntamento molto atteso sia dai giapponesi che dai turisti: uno dei modi migliori per salutare l’arrivo della primavera, magari con una gita fuori porta o un divertente pic nic a base di birra e Sakè. Dopo il tramonto, poi, l’Hanami si trasforma in Yozakura (“notte del ciliegio”): la festa prosegue alla luce della tradizionali lanterne di carta (Chochin).
Per dare pieno significato a questa tradizione i giapponesi cercano di calcolare esattamente la fioritura dei ciliegi, anche grazie ad un apposito servizio del centro meteorologico.
In Giappone ogni città ha i suoi luoghi simbolo dell’Hanami, ma è possibile festeggiarlo anche qui in Italia: a Roma infatti, in un parco nella zona dell’Eur, negli anni ’50 furono piantati diversi ciliegi donati alla città da Tokyo.