Nonostante spesso si pensi che la “mangiare giapponese” faccia rima con pesce crudo, la realtà è che la tradizione culinaria del Giappone è molto vicina alla cultura Zen e alla dieta veg.
Ecco le 7 curiosità più interessanti sulla cultura gastronomica nipponica che, forse, vi stupiranno:
1) La disposizione del cibo nel piatto è molto importante per i giapponesi, anche nella pratica quotidiana. Soprattutto incuriosisce la “regola” che non si debba servire pezzi di cibo in numero pari, soprattutto se sono 4, un numero che si pronuncia in maniera identica alla parola “morte” (shi)
2) Al contrario di quanto insegna il nostro Galateo, in Giappone, e in generale in Oriente, fare rumori a tavola è segno di apprezzamento per il cibo
3) L’alga Nori, tipica della cucina giapponese, si può utilizzare sia intera che sbriciolata, ma sempre e comunque tostata; la tostatura si ottiene appoggiando alla piastra calda la parte lucida dell’alga
4) Le posate di metallo sono bandite dalle tavole giapponesi, perché rappresentano un simbolo di violenza: il cibo, infatti, va trattato bene e quindi inforcarlo o tagliarlo non rispetta questa norma etica. Ecco allora da cosa deriva l’uso delle bacchette, protagoniste anche di una cerimonia curiosa: ogni 4 agosto, nel tempio Hie a Tokyo, si festeggia il “funerale” dei bastoncini da pasto, che dopo un lungo e onorato servizio, vengono ammucchiate e bruciate fra canti e preghiere.
5) i giapponesi, in un piatto cercano soprattutto l’“umami”, ovvero la “gustosa bontà”
6) Nei monasteri zen aglio e cipolla sono vietati ai monaci, perché il loro sapore forte potrebbe risvegliare desideri troppo umani
7) Non è raro, fuori da negozi, bar e ristoranti giapponesi, trovare due mucchietti di sale, proprio ai lati dell’ingresso. Si tratta di una usanza antica, quando chi viaggiava lo faceva sui carri tirati dai buoi, per attirare gli animali e quindi gli avventori