Se la parola bento non vi dice niente, forse invece saprete esattamente cosa sia un lunch box: si tratta esattamente dello stesso oggetto; una moda che anche in Italia sta dilagando, soprattutto fra coloro che amano il mangiar sano.
Il bento (questa parola non è che la traduzione giapponese di lunch box) è un contenitore porta pranzo molto comune in Giappone; viene usato di solito per riporvi un pasto completo e nutrizionalmente bilanciato da mangiare ovunque capiti: al lavoro, a scuola, all’università o durante un picnic al parco. Un modo pratico ed economico per poter mangiare un pranzo o una cena fatta in casa.
Oltre ad essere un oggetto molto utilizzato sia dai giapponesi che nel resto del mondo, ogni bento che si rispetti deve essere anche esteticamente gradevole, ovvero kawaii (bello da vedere, carino), e c’è chi ne fa vere e proprie opere d’arte in miniatura.
In Giappone (altrove molto meno) vale il principio per cui preparare un bento per una persona cara sia uno dei modi migliori per dimostrare affetto e attenzioni. I bento, però, si possono trovare anche già pronti nei negozi (quelli delle stazioni, ad esempio), ma anche nei chioschi dei venditori ambulanti; in questo caso vengono chiamati ekiben e contengono per lo più cibi tipici locali.
Il contenitore (bento box) può essere di mille conformazioni e tantissimi materiali diversi: dal legno all’alluminio, dalla plastica alla resina; inoltre può essere composto da uno, due o tre piani e da tantissime combinazioni di divisori; può essere chiuso con un elastico oppure con clip laterali e, infine, è spesso decorato in maniera allegra e colorata e corredato di bacchette (hashi) e tanti accessori per la preparazione.
Insomma un oggetto pratico e di moda, che ormai sta convertendo tantissime generazioni alla buona pratica di consumare pasti sani anche lontano dalla tavola di casa.